giovedì 5 gennaio 2012

Le coincidenze non esistono

Oggi mi sono collegata alla la posta e ho notato un messaggio a cui ieri non avevo fatto caso. Senza star troppo a controllare, l'ho aperto, l'ho letto con attenzione e un sorriso e ho risposto al mittente ringraziando del pensiero.


Poi, ho notato che era un messaggio vecchio, dell'anno scorso.





Se non fossi stata a casa in malattia, questa settimana, se in ufficio non avessero spostato tutta la posta in arrivo sul mio pc, per evitare il blocco di outlook e se non mi fossi collegata per dare un'occhiata, probabilmente non avrei mai riletto questa poesia:




Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripedendo ogni giorno gli stessi percorsi,
... chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore
chi fa della televisione il suo guru.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.


Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.

Lentamente muore 
chi distrugge l'amore proprio,
chi non si lascia aiutare 
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore 
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Martha Medeiros 

mercoledì 4 gennaio 2012

Jingle Branzins

Dal momento che i miei pensieri ultimamente non sono dei più costruttivi, preferisco ripensare a cose che mi fanno stare bene. Soprattutto perché tra poco devo cucinare il risotto giallo alla rucola per Vizio e cucinare con la mente nebbiosa non va bene.


Cena di capodanno.
Vizio & Bèuf. Invitati: Buck, detto Linguetta, detto Il Lupo.


Menu:


  • per il cane, deliziose crocchette che lui ha elegantemente assaggiate e poi aristocraticamente snobbate per preferire una scatoletta di carne dalla non precisata provenienza, ma si sa, questi cani nobili hanno i propri gusti.
  • per noi umani, che umani restiamo (stay human, non lo scorderò mai): 
    • antipasto: 
      • carpaccio di salmone affumicato (suona tanto bene, ma in fondo non ho fatto altro che aprire una confezione di salmone surgelato offerto da Moby e mettere le fettine di pesce su un piatto, senza nemmeno badare alla presentazione. E non perché non mi interessasse, ma perché le fettine mi si arrotolavano sulle dita e io odio avere le mani appiccicose.. mi stavo innervosendo, quindi per essere precisi ho presentato un piatto di "strati non ben definiti di salmone affumicato").
      • gamberetti al naturale. Una lode alla Slunga (o EsseLunga che dir si voglia), perché i gamberetti surgelati (che, naturalmente, ho servito previo scongelamento) erano veramente ottimi. Con la scusa che non so mai cosa preferisca al momento Vizio, non li ho nemmeno conditi, ma ho messo in tavola un limone della consistenza di una roccia vulcanica - porosa ma solida - (arrivato acerbo direttamente dalla Liguria, ma me l'ero dimenticato perché aspettavo maturasse) e l'olio prodotto con il raccolto di olive di Paolo e Anna (da Pontedassio - Imperia)
    • primi: dopo tutti questi antipasti, non mi sembrava il caso. Siamo in due, con un cane aristocratico.
    • secondi: branzino al forno con cipolle non cotte (nel senso che quando l'ho servito in tavola, il pesce era perfetto, ma le cipolline erano ancora un po' croccanti. Ci ho messo due ore, il giorno dopo per terminarle, a botte di cottura di 5 minuti, non tanto perché erano cotte, ma perché a furia di assaggiare se lo fossero le ho finite...)
  • dolci:
    • avevoilpanettoneavevoibiscottidipasticceriaavevoicioccolatinilanutellalamarmellatailburrodiarachidiilgelato, ma non abbiamo toccato nulla.
Alle ore 21,30 nel tentativo di guardare un film (credo fosse "The Social Network"), Vizio si è addormentato sul divano, il cane si è addormentato sulla brandina e io guardavo Vizio e il cane che dormivano.

Alle ore 23,58 i miei vicini di casa hanno cominciato a urlare il countdown (con un leggero anticipo che ci ha un poco irritati, dato che noi siamo l'emblema della precisione..). A nostra volta, allora, abbiamo fatto due scoregge a mò di petardo e ci siamo fatti gli auguri. Ho schiacciato il tasto "play" ed il film è ripartito.

Ricorderò questo come uno dei migliori capodanni mai passati :)

Seguono le foto delle sole spigole, dato che l'impostazione sbagliata del bilanciamento del bianco sulla Nikon ha fatto sembrare il salmone radioattivo e, in compenso, i gamberetti anemici. 





Jingle Branzins

Ricordi gastronomici di una vacanza


 "Al numero Nove"
Grosseto


"Camping Punta Ala"
Punta Ala (GR)
Cala Civetta


martedì 3 gennaio 2012

Green Grass



Lay your head where my heart used to be
Hold the earth above me
Lay down in the green grass
Remember when you loved me

Come closer don't be shy
Stand beneath a rainy sky
The moon is over the rise
Think of me as a train goes by

Clear the thistles and brambles
Whistle 'Didn't He Ramble'
Now there's a bubble of me
And it's floating in thee

Stand in the shade of me
Things are now made of me
The weather vane will say...
It smells like rain today

God took the stars and he tossed 'em
Can't tell the birds from the blossoms
You'll never be free of me
He'll make a tree from me

Don't say good bye to me
Describe the sky to me
And if the sky falls, mark my words
We'll catch mocking birds

Lay your head where my heart used to be
Hold the earth above me
Lay down in the green grass
Remember when you loved me 

(Green Grass - Tom Waits)