giovedì 8 luglio 2010

Come si prende una decisione

Prendere una decisione non è semplice, nemmeno se ci si trova in un appartamento autogestito che ha appena dichiarato l'indipendenza, in cui i soggetti pensanti si riducono a uno (la sottoscritta, benchè qualcuno potrebbe sollevare dei dubbi sul fatto che io pensi prima di agire, se non che io pensi del tutto...).

Punto 1.
Decidere su cosa decidere.
Questo punto, secondo me, è il più difficile: capire qual è la decisione da prendere.
Sembra una cosa da poco, ma a meno che uno non debba scegliere tra farsi prendere a vangate o fare un viaggio, direi che la questione è tutt'altro che facile (naturalmente esiste la possibilità del masochista che vorrebbe fare un viaggio, ma anche essere preso a vangate. Ovviamente non è questo il caso).

Sono insoddisfatta. E questa è l'unico punto fermo che ho e dal quale dovrei partire. Ma in che direzione vado, a parte dritto contro il muro?

Punto 2.
Stabilito il punto di partenza, tirare i dadi e muoversi di tante caselle quante indicate dalla somma delle facce nascoste, diviso due, per sette radice di 5.
Ok, posso cominciare con i motivi per cui fremo e scalpito e non mi do pace.

Prenderò in esame solo quelli che necessitano di un ragionamento e non quelli che già si portano dietro la soluzione, come ad esempio perdere 5 kg o ricominciare a scrivere la tesi o smetterla di annegare le piantine in vaso che stanno sul balcone.

Punto 3.
Se ci sono più cose su cui decidere, fare un elenco, in ordine alfabetico, di importanza, cronologico, sparso.

Ci provo.
a. situazione personale. Dato che è personale, non vedo perchè renderla pubblica. E già ho scritto ed eliminato un punto. Direi che sono brava...
b. situazione abitativa.
c. situazione lavorativa.

Bene, dopo aver stabilito i punti da prendere in considerazione, leggerli per bene dall'alto verso il basso, dal basso verso l'alto.

Punto 4.
Aprire una bottiglia di qualcosa che ci piace (necessariamente di alcolico, se no non funziona).

Punto 5.
Dare fondo alla bottiglia.

Con questo metodo, i più fortunati si risveglieranno con un gran mal di testa, senza ricordarsi nulla, qualcuno avrà una visione sul futuro (che si rivelerà tragicamente sbagliata, ma ormai sarà troppo tardi), la maggior parte starà così male da capire che non vale la pena distruggersi per prendere una decisione e deciderà che non decidere è la soluzione migliore.


Per i nostalgici, resiste ancora il metodo della margherita.