Non metto in dubbio che abbiamo fatto dei grandi passi dal punto di vista delle lingue straniere.
Per cui, nonostante io senta giornalisti usare "ovvero" come se fosse "cioè", usare intonazioni sempre meno comprensibili, spostare gli accenti di parola secondo i propri gusti, insomma, intanto che guardo l'italiano diventare una lingua straniera per molti, mi piace pensare ai progressi che abbiamo fatto con le altre lingue.
Allora mi metto lì e penso: non c'è più la pubblicità in cui una gentile signora ci consigliava di leggere "Gente mmmònei". Non ho ancora capito se perchè hanno imparato come si pronuncia e si sono vergognati un pochino, oppure se è semplicemente uscito di stampa il mensile... Resiste, è vero, "colgate" (letto come si scrive), ma abbiamo pur sempre "dàv" (Dove) e, per far vedere che non siamo solo capaci di leggere, possiamo sfoggiare con orgoglio i prodotti "that's amore", come dire: abbiamo imparato l'inglese, ma il sentimento resta italiano.
Che bello!
Poi vado a comprare le scarpe qui nel mio paese e la tipa, esagitata di natura e poliglotta per convinzione, mi propone un paio di ràiboc, mia mamma mi dice che gli hàligans sono pericolosi e al supermercato mi ritrovo a comprare le pàil alcaline...
E penso a quelli che dicono "sono stata a Parigi e ho visto la tureffèl e gli sciampselisé". Sciampselisé, gli sciampi elisi, per i capelli in crisi... e magari hanno pure comprato un taillèr blè (forse perchè faceva schifo).
Però vanno in giro con una macchina dièsel.
Sì! Una bella macchina di quelle nuove, che ti propongono gli spot con slogan accattivanti. E ti compri una Peugeot 308, per la promozione che ti regala, sei convinto, un soggiorno in Toscana e una bella gnocca campagnola.
Peugeot 308, natür e figàs.